Quando si puo pagare una sanzione economica per sanare gli abusi edilizi
Dicembre 5, 2023Avvocato Matrimonialista Roma
Gennaio 30, 2024La Corte di Cassazione, con la sentenza 35385 depositata il 18 dicembre 2023 ha stabilito che per la quantificazione dell’assegno di divorzio si deve tener conto anche del periodo di convivenza prematrimoniale della coppia, “avente i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune”.
La sentenza nasce dal caso di una donna che chiedeva l’inclusione del periodo di convivenza nell’assegno di divorzio – dal 1996 al 2003 -, durante il quale era nato il figlio della coppia. La donna aveva rinunciato a lavorare “per l’agiatezza che proveniva dalla sua famiglia d’origine, non per essersi dedicata interamente alla cura del marito e del figlio”, aveva stabilito la Corte d’Appello di Bologna perché “non risultava dagli atti che ella avesse sacrificato aspirazioni personali e si fosse dedicata soltanto alla famiglia, rinunciando ad affermarsi nel mondo del lavoro, considerato che, avuto esclusivamente riguardo al periodo di durata legale del matrimonio, dal novembre 2003 al 2010, non anche al periodo anteriore, dal 1996, di convivenza prematrimoniale” perché gli obblighi giuridici nascono dal matrimonio e non dalla convivenza.
Diritto di famiglia: Quantificazione dell’assegno di divorzio e convivenza pre matrimoniale
In Cassazione la sentenza è stata ribaltata. I giudici hanno dichiarato che “l’assegno di divorzio ha una funzione assistenziale, ma parimenti anche compensativa e perequativa, come indicato dalle Sezioni Unite, e presuppone l’accertamento di uno squilibrio effettivo e di non modesta entità delle condizioni economiche patrimoniali delle parti, riconducibile in via esclusiva o prevalente alle scelte comuni di conduzione della vita familiare, alla definizione dei ruoli dei componenti della coppia coniugata, al sacrificio delle aspettative lavorative e professionali di uno dei coniugi”.
Per la prima volta viene attribuita alla convivenza prematrimoniale un’importanza decisiva ai fini del calcolo dell’assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole in sede di divorzio.
Molte coppie convivono per tanti anni prima di sposarsi. Spesso le scelte più importanti vengono condivise durante questa fase prematrimoniale e sovente si tratta di scelte che condizionano la coppia e le prospettive personali e lavorative di uno dei due partners. Dunque la Cassazione ha conferito alla pregressa convivenza prematrimoniale un valore importante per calcolare l’assegno di divorzio richiedendo un valutazione del giudice di merito anche su ciò che è accaduto ed è stato scelto dai coniugi prima di sposarsi